taranto

"UNIAMOCI PER I NOSTRI BAMBINI"

LE NOSTRE INFORMAZIONI

ASSEGNATO IL PREMIO AMBIENTE AI GENITORI TARANTINI 

A beneficio di tutti coloro, che non sono informati dell'hackeraggio del nostro sito su Facebook ed ora finalmente della creazione del nuovo, portiamo alla vostra visione alcuni filmati relativi al Premio Ambiente assegnato all' "Associazione Genitori tarantini" e ritirato dalla nostra presidentessa Cinzia Zaninelli. Grazie a tutti.

Questo il secondo filmato con il testo relativo:

"E' stato assegnato all'Associazione Genitori Tarantini E.T.S. questo riconoscimento per il loro costante impegno in difesa dei temi legati all'ambiente nella meravigliosa città di Taranto ed in tutto il suo territorio vessati da industrie inquinanti che causano malattie e morti specialmente nei cittadini di tenera età.

Un festival legato al cineturismo: un mezzo di valorizzazione dei territori e del patrimonio artistico e ambientale, uno stimolo per i giovani e un’importante occasione per far emergere le risorse professionali attive sul territorio."


LETTERA ALLE ISTITUZIONI

Lettera al signor Di Maio, agosto 2019

Signor Luigi Di Maio,

“anche il più misero tra gli uomini ha qualcosa di prezioso, qualcosa che non può essere ceduto, messo in vendita, macchiato. E’ il nome che il proprio padre e prima ancora il nonno e le generazioni precedenti gli hanno regalato. E’, questo, un valore non negoziabile, un impegno a vivere con la schiena dritta. Perduto questo valore, si cessa di essere Uomini.”

Questo le dicemmo, durante l’incontro da lei voluto, a Roma, con le associazioni tarantine, aggiungendo, in quel pomeriggio del 19 giugno 2018, che l’interesse pubblico non può prescindere da quelli che sono i diritti “fondamentali” dell’individuo (salute e salubrità dell’ambiente). Giusto quello che l’Avvocatura di Stato, da lei interpellata a riguardo, le rispose nelle proprie conclusioni, il 5 settembre dello stesso anno.

Lei è andato avanti per la sua strada, calpestando i dettami costituzionali e le sue stesse promesse e macchiando il suo nome come i melanomi macchiano, aggredendola, la pelle.

Nell’affannosa rincorsa al consenso, lei ha colpevolmente perso di vista, tra le altre cose, la necessità (che è un “dovere” della Repubblica italiana, art. 32 della Costituzione) di tutelare la salute e la salubrità dell’ambiente. Il suo movimento sì è fatto fagocitare dalla Lega, che ha vestito i panni del leone che mangia i cuccioli della propria specie, ma non i propri figli.

In perfetta sintonia e continuità con i governi precedenti, lei ha preferito la “produzione” alla “salute”, scegliendo, tra la vita e la morte, quest’ultima.

Apprendiamo dagli organi di informazione che lei non ha passato il ferragosto al mare o in montagna o in visita a qualche museo. No, lei ha utilizzato il 15 agosto per colpire ancora una volta a tradimento il popolo tarantino.

Lei ha chiesto al suo complice di governo di approvare il “decreto Imprese” per tutelare, afferma, anche i lavoratori dell’ex Ilva di Taranto. Un tentativo piuttosto maldestro di fare ricadere le colpe su chi di colpe ne ha già tantissime, ma non questa.

L’unico responsabile dell’affaire Ilva è lei, signor Di Maio. L’unico!

L’unico che sarà responsabile, qualora i ministri in forza alla Lega dovessero firmare, delle “misure inderogabili” per l’ex-Ilva, che prevedono un’intesa tra il governo e ArcelorMittal sull’immunità penale entro il 5 settembre. Quell’immunità penale che sarebbe stata cancellata (parole sue, retoricamente interpretate come un piccolo attore in una recita scolastica di fine anno, proprio a Taranto).

Purtroppo, lei confonde il “lavoro come garantito dalla Costituzione italiana” con il lavoro che viene offerto, pari, quest’ultimo, alla schiavitù, visto che i lavoratori dell’ex-Ilva vengono impiegati senza un minimo di rispetto per la dignità, la sicurezza, la salute e la salubrità dell’ambiente. Quello che lei vuole salvaguardare, signor Di Maio, non è “lavoro”! Ripetemmo questo concetto anche al ministro della Salute, Giulia Grillo (in forza al suo movimento), il 4 settembre, per sentirci rispondere, candidamente che purtroppo ci sono le aziende e i poteri forti… (con buona pace del governo del cambiamento).

La politica del suo movimento, portata avanti da dilettanti quali voi siete, ha fatto ingrassare di consenso solo la pancia del suo complice di contratto, sbaragliando solo il popolo italiano e facendo perdere di credibilità agli occhi dell’intero pianeta l’intera nazione.

Lei ha perduto il suo nome per sempre, signor Di Maio.

Nel quartiere Tamburi, che di altra fama dovrebbe essere vestito, è stata affissa una targa, una quindicina di anni fa.


NEI GIORNI DI VENTO NORD-NORD/OVEST

VENIAMO SEPOLTI DA POLVERI DI MINERALE

E SOFFOCATI DA ESALAZIONI DI GAS

PROVENIENTI DALLA ZONA INDUSTRIALE “ILVA”

PER TUTTO QUESTO GLI STESSI

MALEDICONO” 

COLORO CHE POSSONO FARE

E NON FANNO NULLA PER RIPARARE


Noi ci uniamo a loro per condividere questo pensiero.

Lei è tra quelli che potevano fare. Lei è tra quelli che noi malediciamo. Ed è in ottima posizione di classifica, di sicuro è già sul podio.


Vorremmo concludere con una frase in dorico antico, la lingua degli Spartani che fondarono Taranto: “Acquà n’amɘ ruttɘ dɘ pruca’ lɘ fìgghiɘ nuèstrɘ e dɘ mure’ pɘ arrɘcchèscɘrɘ ‘u rèstɘ dɘ ‘sta cazzɘ dɘ naziónɘ”.

Quello che vogliamo dire è di facile interpretazione. Tuttavia, se lei dovesse avere qualche difficoltà, può interpellare gli iloti tarantini eletti in Parlamento con il Movimento 5 stelle. E’ possibile che questi, alla fine della loro breve quanto inutile esperienza parlamentare, ritrovino finalmente la parola per tradurle il tutto. Almeno questo dovrebbero saperlo fare. 



Associazione Genitori tarantini – Ets

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DA NOI INVIATA  A ROBERTO CINGOLANI, FANTOMATICO MINISTRO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA.

Egregio Cingolani Roberto,

con la sua filippica contro gli ambientalisti, durante il suo intervento al convegno di Italia Viva, ci ha dato l’impressione di voler compiacere il padrone di casa, del quale noi tarantini conserviamo ricordi sgradevoli. In alternativa, le sue parole sono frutto del suo libero pensiero.

Ci permettiamo, allora, alcune considerazioni.

Colui che desidera un ambiente pulito, scevro da quell’inquinamento (in particolare, quello industriale che procura benefici economici a pochi e danni a una vastissima platea di esseri viventi) che minaccia la vita e la salute propria e dei propri figli non è un ambientalista, è una persona normale!

Lei, quindi, con le sue parole ha inteso offendere una platea di esseri umani, non solo italiani, molto più vasta di quanto abbia mai potuto immaginare.

Quegli oltranzisti e radical chic che lei individua come “parte del problema” e definisce “peggio della catastrofe climatica” esistono proprio per cercare, tra le altre cose, di porre un argine a folli elucubrazioni come quelle uscite dalla sua bocca.

Tra gli oltranzisti e radical chic di sua importante nomina annoveriamo genitori che hanno perso per sempre i propri figli, genitori che cercano, spesso invano, di curare i propri figli, fratelli derubati dei propri fratelli, figli derubati dei propri genitori, e nonni e zii e amici. Tutti vittime, e non certo cause, di spregiudicato inquinamento ambientale. A Taranto, ne contiamo a migliaia!

Quindi, se come suggerito da lei, dobbiamo guardare i numeri, ci lasci il tempo di fare un salto al Cimitero monumentale di Taranto (sempre che si possa visitarlo in toto, visto che varie zone sono inaccessibili, come da ordinanza sindacale, perché fortemente inquinate da diossina); ci lasci il tempo di chiedere ai medici dell’Ospedale San Giuseppe Moscati i numeri dei pazienti che giornalmente devono accedervi per ricoveri e, in lunghe file di attesa, per la chemioterapia in day hospital; ci lasci il tempo per parlare con il dirigente del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Ss Annunziata. Ce lo lasci fare per il semplice fatto che questi sono i numeri che contano, in una repubblica democratica.

“Se non guardate i numeri, rischiate di farvi male!”, ha detto lei. Quali numeri, dott. Cingolani? Quali sono i numeri che interessano una transizione ecologica?

Dobbiamo forse essere noi a ricordarle che la transizione ecologica è quel processo di innovazione tecnologica che non tiene conto solo dei profitti economici, ma tiene conto del rispetto dei criteri per la sostenibilità ambientale?

Scaricare sugli ambientalisti, sulle persone normali di questa nazione, parte delle colpe che sono totalmente di questo e dei precedenti governi ci fa pensare a quel bambino che, impreparato per un compito scritto, si giustifica con la maestra dicendo che i compagni gli hanno rubato la penna. Per il compito, però, lo scolaro avrebbe potuto usare la matita o i colori, o le dita sulla sabbia, se solo lo avesse voluto. Incompetenza, impreparazione: sono queste le ragioni che spingono a cercare capri espiatori.

Le ricordiamo che lei occupa un ruolo istituzionale molto ben pagato anche dai radical chic dell’ambiente. Lo facciamo solo perché anche a questi lei deve rispetto.

Le facciamo notare, infine, che neppure una volta l’abbiamo nominata come ministro. La ragione è che, per quanto ci riguarda, lei è indegno del ruolo che occupa e vorremmo chiedere le sue dimissioni immediate. Anche per la sua dignità personale, si figuri un po’. Anche per quella giustizia sociale ed ambientale che le sue parole tendono a nascondere, denigrare, affondare.


Associazione Genitori tarantini - ets


SCRIVONO I MEDIA SUI GENITORI TARANTINI

Vogliamo ringraziare le Associazioni del territorio tarantino che hanno partecipato alla riunione di venerdì 13 ottobre. Una prima pietra per la costruzione di quella UNIONE, che tutti auspichiamo ma che sembrerebbe di difficile realizzazione, è stata posta. Ascolto, idee, proposte e soprattutto condivisione sono stati gli elementi che hanno mosso i delegati. Se qualcuno ci dovesse chiedere oggi se possiamo farcela, potremmo tranquillamente rispondere: "Sì, possiamo farcela. Dipende solo da noi!"  

"Non un altro bambino, non un altro abitante di questa sfortunata città, non un altro lavoratore dell’ILVA, abbia ancora ad ammalarsi o a morire o ad essere comunque esposto a tali pericoli, a causa delle emissioni tossiche del siderurgico ".

Patrizia Todisco

GIP Tribunale di Taranto

Nell'incontro del 30 agosto 2017 con il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, è stato presentato questo documento con le seguenti proposte dei Genitori tarantini

Genitori Tarantini appello al Sindaco Melucci

Taranto, bimba di 7 anni muore di leucemia. Appello allo Stato: "Figlia di una città maledetta"

(ansa)

La lettera dei 'Genitori tarantini' al Quirinale e a Palazzo Chigi: "Era figlia della città che ogni maledetto giorno piange la scomparsa di cittadini, senza distinzione di età e ceto sociale, per interessi di pochi"

01 giugno 2017

TARANTO - "Ambra aveva sette anni e ancora qualche regalo da aprire prima di lasciare qui il suo corpo privo di respiro. Era figlia di disoccupati. Era figlia di Taranto, la città che ogni maledetto giorno, da cinquant'anni a questa parte, piange la scomparsa di cittadini, senza distinzione di sesso, età e ceto sociale, per interessi di pochi".


Comincia così una lettera inviata dal gruppo dei 'Genitori tarantini' al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al governo, al presidente della Regione Puglia e al sindaco di Taranto, all'indomani della morte di una bambina di 7 anni che ha combattuto per due anni contro la leucemia. Una morte che i 'Genitori tarantini' mettono in relazione all'inquinamento della grande industria con in testa l'Ilva.


"Dovreste essere voi, signori - aggiungono gli autori della missiva - con le più alte cariche che la democrazia prevede, a chinare il capo, oppressi da quel senso di vergogna che martella il cervello senza tregua. Voi che, pur di non decidere, decidete che un'industria altamente inquinante debba essere venduta. Voi che, pur di venderla, stendete tappeti rossi

- osservano riferendosi all'Ilva - cosparsi di petali di immunità penale ai piedi dei nuovi acquirenti, ancora più violenti e menefreghisti dei precedenti".


Alle più alte cariche dello Stato i 'Genitori tarantini' dicono: "Avreste potuto cambiare il corso della storia e non avete voluto farlo, chiediamo se avete una coscienza, sicuri che mentirete ancora rispondendo sì. Ambra aveva sette anni e ancora tanti regali da aprire".

Al Sindaco del Comune di Taranto

Dott. Rinaldo MELUCCI

protocollo.comunetaranto@pec.rupar.puglia.it

 

 

Alla Stampa

 

 

Taranto 20 marzo 2020

 

Oggetto: 

E’ il momento di fare ciò che è stato promesso. Dal Sindaco ci aspettiamo coerenza!

 

Gentile Sindaco,

la natura, pare, stia finalmente respirando. La drastica riduzione del traffico veicolare e il fermo delle attività industriali, come da prescrizione governative, ha prodotto un significativo risultato in zone dell'Italia settentrionale normalmente afflitte da inquinamento. Purtroppo, il governo nazionale ha fino ad oggi tenuto fuori dalle prescrizioni le produzioni dichiarate strategiche per la nazione, tra le quali l'acciaieria tarantina. Ancora una volta, chi doveva tutelare la salute dei tarantini, ha scelto di non farlo, e così i dipendenti delle industrie presenti a Taranto, continuano a smarcare il cartellino e a lavorare, mettendo a repentaglio la vita propria e quella di centinaia di migliaia di concittadini. 

Lei, Sig. Sindaco, con un'ordinanza, ha limitato l'attività sportiva svolta all'aperto. Ci aspettiamo la stessa sollecitudine nell'emissione di disposizioni a tutela della salute pubblica per quanto concerne l'attività del siderurgico. Attendiamo che dia seguito alle sue dichiarazioni di fine febbraio che andavano verso l'ordinanza del fermo degli impianti. In presenza della minaccia alla salute e alla vita da parte dell’emergenza Corona virus auspichiamo da parte di tutte le istituzioni decisioni forti, responsabili e soprattutto giuste. 

Non ci aspettiamo, certo, dall'attuale gestore dell'acciaieria, che a tutt'oggi, a quanto sappiamo, non ha tenuto fede agli impegni in merito alla tutela della salute e dell'ambiente, con interventi atti a salvaguardare l'integrità psicofisica dei dipendenti. 

Ce lo aspettiamo però dal nostro primo cittadino. Lui ha preso un impegno ed ora è il momento di fermare quell’industria, per il bene dei lavoratori e di tutta la cittadinanza.

Attendiamo fiduciosi!

Associazione Genitori tarantini ETS